Uzbeco arrestato in Corea del Sud con l’accusa di finanziamento al terrorismo

Foto: baoquocte.vn

La polizia sudcoreana ha arrestato un cittadino uzbeko di 29 anni che, secondo l’accusa, raccoglieva e inviava denaro a organizzazioni terroristiche, spacciandolo come destinato a un fondo di beneficenza. Si tratterebbe della somma più ingente mai intercettata nel paese destinata a estremisti, come riporta il giornale locale The Chosun Daily.

Secondo le forze dell’ordine, lo straniero è stato arrestato il 16 ottobre in un hotel della città di Ansan, situata nella provincia del Gyeonggi. All’operazione hanno collaborato rappresentanti dei servizi segreti nazionali coreani e dell’FBI (Stati Uniti).

L’uzbeko raccoglieva criptovaluta Tether (USDT) per le esigenze di un’organizzazione di beneficenza che sosteneva di realizzare progetti di perforazione di pozzi in Africa. Al momento dell’arresto, il sospetto aveva raccolto l’equivalente di 952 milioni di won coreani (665.000 dollari) in valuta nazionale.

Secondo la polizia, invece, l’uomo avrebbe inviato i fondi a gruppi terroristici, in particolare alle brigate Katiba Tawhid wal-Jihad* e Hamas*. Secondo le autorità, l’uzbeko era riuscito a trasferire ai militanti una somma pari a 27 milioni di won (circa 19.000 dollari). Tuttavia, l’entità delle transazioni potrebbe essere maggiore, poiché ad esempio è difficile tracciare le somme inviate tramite vari canali ai membri di Hamas.

Si precisa che all’arrestato sono state contestate accuse di violazione delle leggi antiterrorismo e del divieto di finanziamento al terrorismo.

Inoltre, è emerso che l’arrestato diffondeva idee jihadiste attraverso i social media, esortando i musulmani a unirsi a gruppi estremisti radicali. Inoltre, in Corea lo straniero aveva organizzato un club di calcio. Gli investigatori sospettano che la struttura sia stata creata anche per raccogliere fondi dai connazionali, ma al momento non ci sono prove a sostegno di questa ipotesi.

Il sospetto era entrato in Corea del Sud nel 2018 con un visto studentesco, ma in seguito aveva abbandonato gli studi universitari e dal 2023 risiedeva con lo status di rifugiato. Si sa che prima dell’arresto aveva presentato domanda per lo status di rifugiato 11 volte, ricevendo sempre un rifiuto.

In Uzbekistan, il cittadino era ricercato per il reato di finanziamento al terrorismo previsto dal codice penale della repubblica. Nel 2022, le autorità del paese centroasiatico avevano emesso un mandato di arresto nei suoi confronti. Inoltre, dopo la sua partenza per l’estero, il suo passaporto era stato annullato e le autorità avevano chiesto alla polizia coreana di arrestare il migrante.

Le forze dell’ordine hanno localizzato l’uzbeko tramite telecamere di sorveglianza e lo hanno arrestato, sequestrando otto telefoni cellulari e un laptop. Attualmente è in corso una perizia forense sui dispositivi. Inoltre, l’indagine sta cercando di accertare se il sospetto, oltre alle criptovalute, abbia utilizzato contanti per inviare denaro ai terroristi e se abbia complici in Corea.

*Organizzazione riconosciuta come terroristica e vietata in diversi paesi.