Il Procuratore Generale dell'Uzbekistan Nigmatilla Yuldashev ha dichiarato che nel paese è giunto il momento di stabilire una responsabilità amministrativa per la divulgazione di informazioni e metodi di suicidio, la pubblicazione di video e altri prodotti che promuovono il suicidio, nonché di introdurre norme per limitare la diffusione di tali informazioni. Il capo dell'organo di vigilanza ha annunciato questa iniziativa in una conferenza stampa sulla protezione legale delle vittime di molestie e violenza, riferisce «Gazeta.uz».
Durante il suo discorso, Yuldashev ha elencato altre proposte volte a migliorare l'efficacia nella lotta contro la violenza nei confronti di donne e bambini. In particolare, dovrebbe essere inserita nel codice penale la responsabilità per l'abuso dei diritti di tutela e curatela. Come ha precisato il capo della Procura Generale, il relativo disegno di legge è già stato preparato e tiene conto dell'esperienza di paesi stranieri.
L'alto funzionario ritiene necessario rafforzare le sanzioni per i crimini legati alla prostituzione e all'organizzazione di case di tolleranza, anche all'interno di istituti scolastici. Inoltre, Yuldashev ha dichiarato che le indagini e i procedimenti giudiziari per casi che coinvolgono minacce e violenze contro donne e bambini dovrebbero essere condotti in modo uniforme.
Il Procuratore Generale ha citato statistiche secondo cui, negli ultimi 3,5 anni, in Uzbekistan sono stati commessi oltre 14.000 reati contro minori. Solo nei casi di lesioni alla salute, sono stati coinvolti più di 1600 bambini e adolescenti.
Yuldashev ha lamentato che la lotta contro tali fenomeni non sia condotta in modo efficace. Allo stesso tempo, come ha dichiarato il capo dell'organo di vigilanza, ogni crimine del genere dovrebbe essere considerato un caso eccezionale. Ha sottolineato che deve essere prestata particolare attenzione agli incidenti di violenza contro i minori avvenuti all'interno delle istituzioni educative.
ℹ️ La pratica di limitare le pubblicazioni mediatiche sul suicidio è applicata in alcuni paesi. Ad esempio, in Russia esiste una legge «Sull'informazione», secondo cui i media sono vietati a diffondere informazioni «sui metodi di suicidio, nonché appelli al suicidio».
Nel 2016, Roskomnadzor, l'organo di regolamentazione dei media in Russia, ha pubblicato raccomandazioni su questo argomento, consigliando, ad esempio, di evitare la parola «suicidio» nei titoli, di non mettere i reportage sui suicidi nella prima pagina e di non pubblicare più di un messaggio su tali incidenti nella lista delle notizie.
Gli esperti osservano che queste raccomandazioni sono molto simili a quelle pubblicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2008.